Associazione Combattenti e Reduci

L’associazione promuove iniziative istituzionali conformi alle finalità sociali (raduni, cerimonie, attività ricreative, tutela degli iscritti).

Oltre 100 anni di storia

Mantiene vivo il ricordo

al servizio delle libere istituzzioni

Informazioni

L’Associazione dei Combattenti e Reduci fu fondata nel 1919 dai reduci della Grande Guerra. L’idea nasceva a Milano, il 17 aprile del 1917, durante un’assemblea dei mutilati di guerra nei locali della Lega Antitedesca.

Finalità

L’Associazione nata a Salerno è un organismo che si propone di: promuovere il culto della Patria, dei Caduti e della loro memoria;

Propositi

L’affermazione della giustizia e del mantenimento della pace tra i popoli; la partecipazione alla soluzio­ne dei problemi sociali del Paese; il riconoscimento dei diritti dei combattenti, la difesa dei diritti da essi acquisiti e l’assistenza ai propri associati per superare le difficoltà della vita.

Cosa è l'A.N.C.R.

è un’associazione apolitica e apartitica che ha la rappresentanza e la tutela degli interessi materiali e morali dei combattenti e dei reduci di guerra iscritti all’associazione; mantiene anche vincoli di cameratismo con le tutte le associazioni d’arma consimili.

L’associazione promuove iniziative istituzionali conformi alle finalità sociali (raduni, cerimonie, attività ricreative, tutela degli iscritti, ecc.).

Nacque a Milano nel marzo 1919 con il nome di “Associazione Nazionale Combattenti” (ANC) per unire gli ex combattenti della grande guerra[1].

Alle elezioni politiche italiane del 1919 si presentò come lista del Partito dei Combattenti e ottenne il 4,1% e 20 seggi. Tra gli eletti, Gaetano Salvemini. In questa legislatura il Partito dei Combattenti siede tra i banchi dell’opposizione insieme ai socialisti e ai radicali.

Un po di storia

Associazione Nazionale Combattenti e Reduci

Denominazioni: Associazione nazionale combattenti – ANC, 1918 – 1947
Associazione nazionale combattenti e reduci – ANCR, 1947  – tuu’oggi

L’Associazione nazionale combattenti venne fondata a Roma il 4 novembre 1918, assumendo in breve tempo una notevole importanza per il numero degli aderenti e per i problemi che da essa furono agitati. La legge del 19 aprile 1923, n. 850, affidò all’Associazione la rappresentanza degli interessi morali e materiali dei reduci e la loro tutela presso il Governo e presso l’Opera nazionale combattenti. Il successivo regio decreto 24 giugno 1923, n. 1371, la eresse in ente morale avente personalità giuridica di diritto pubblico; con lo stesso decreto ne venne approvato lo statuto organico.
Nel 1947 l’Associazione nazionale combattenti si fuse con l’Associazione nazionale reduci dalla prigionia, assumendo la nuova denominazione di Associazione nazionale combattenti e reduci.
In seguito all’emanazione del d.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, attuativo della legge 22 luglio 1975, n. 382 sull’ordinamento regionale e sull’organizzazione della pubblica amministrazione, l’Associazione fu inserita al punto 38 della “tabella B”, allegata al suddetto d.p.r., il cui art. 115 precisava che “gli enti di cui all’allegata tabella B, che abbiano una struttura associativa, continuano a sussistere come enti morali assumendo la personalità giuridica di diritto privato con il decreto del Presidente della Repubblica emanato ai sensi dell’articolo precedente e ad essi individualmente relativo. Essi conservano la titolarità dei beni necessari allo svolgimento delle attività associative, nonché di quelle derivanti da atti di liberalità o contributi degli associati”.

Con i successivi d.P.R. 30 settembre 1982, n. 811 e 10 marzo 1986, n. 127, vennero approvati due testi dello statuto associativo. In particolare, l’ultimo, risultante dalle deliberazioni del congresso nazionale del 13 ottobre 1984 e del consiglio direttivo centrale del 4 ottobre 1985, ne delineò gli obiettivi e l’organizzazione odierni.
L’Associazione si pone quale soggetto di rappresentanza degli interessi materiali e morali dei combattenti e reduci iscritti. E’ territorialmente organizzata in federazioni provinciali e in sezioni, dispone di organi centrali e di organi periferici, previsti dall’art. 20 dello statuto.
Per quanto riguarda le sezioni, esse possono essere costituite in ogni comune, o frazione di comune, purché a formarla concorrano almeno quindici soci. Ogni sezione ha autonomia organizzativa e di gestione e svolge la propria attività nell’interesse dei combattenti e dei reduci della rispettiva circoscrizione territoriale nei limiti dello statuto e in armonia con le direttive degli organi centrali e provinciali.
Gli organi istituzionali di ogni sezione sono quattro:
– l’assemblea di sezione, costituita da tutti i soci;
– il presidente di sezione, che ne ha la rappresentanza e ne firma gli atti ufficiali;
– il consiglio direttivo di sezione, con compiti esecutivi e di gestione;
– il collegio dei sindaci della sezione, con compiti di controllo della gestione economico-finanziaria.
Gi organi esecutivi e di controllo sono rinnovati, di norma, ogni tre anni. Ogni assemblea di sezione può inoltre eleggere a vita un presidente onorario, scelto fra i soci che “hanno servito la Sezione con impegno e alto senso di responsabilità”.

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25 Aprile: La Luce della Liberazione

l 25 aprile è una data simbolo per l'Italia, poiché segna la liberazione dal regime nazifascista che dominava il paese durante la Seconda Guerra Mondiale. È una giornata di celebrazione della resistenza e della lotta per la libertà.

Durante gli anni della guerra, l'Italia era divisa tra coloro che sostenevano il regime fascista di Benito Mussolini e coloro che si opponevano al regime stesso. La Resistenza Italiana, composta da partigiani e civili che si opponevano all'occupazione nazista e al fascismo, giocò un ruolo fondamentale nella liberazione del paese.

Il 25 aprile 1945, le forze partigiane italiane, insieme agli Alleati, riuscirono a liberare molte città italiane dall'occupazione nazista. Questa liberazione segnò la fine della dittatura fascista e il ritorno dell'Italia alla democrazia.

Il 25 aprile è ora commemorato in tutta Italia con eventi, cerimonie e momenti di riflessione per onorare coloro che hanno combattuto per la libertà del paese. È un giorno per ricordare il coraggio e il sacrificio dei partigiani e dei cittadini che hanno lottato per un'Italia libera e democratica.

27 gennaio giorno della memoria

Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Preservare la Memoria e Guardare al Futuro Le Parole del Prof. Rocco Galasso

Vi invitiamo a leggere l'intervista al Professor Rocco Galasso, Presidente della Federazione provinciale dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Una conversazione profonda sul significato del suo ruolo, sulle sfide attuali dell'Associazione e sull'importanza fondamentale di custodire la memoria storica per costruire il futuro. Scoprite il ruolo vitale dell'ANCR oggi, i progetti per le nuove generazioni, e la presenza dell'Associazione nel nostro territorio. Unisciti a noi nel mantenere viva la storia e i valori che hanno plasmato la nostra identità. Leggi l'articolo completo sul nostro blog.

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